Se non ho messo le radici al Cockney London Pub poco ci manca ! ah ah ahhhhh
Ogni giovedì sera verso le 20 e 30 aprivo la porta ed entravo:
un caleidoscopio di colori autunnali, soffuse luci di abat-jours art deco,
pareti tappezzate di dipinti alternati da fotografie in bianco e nero
di grandi jazzisti creavano un'atmosfera distesa,rilassante.
Dietro al lungo bancone Andrea , braccio destro di Amerigo, si dava da fare
pulendo e ripulendo lucenti ed alti bicchieri di cristallo.
Le cameriere ,tosette carine dal volto sorridente , mi venivano incontro
e mi salutavano con giovanile allegria
Sul palco i musicisti di jazz posizionavano i loro strumenti
Il batterista poneva con cura sul pavimento di legno del palco
una coperta quadrata , la cassa,il rullante ,i piatti e il timpano;
il pianista suonicchiava con "non chalance" accordi sul pianoforte Yamaha
accompagnato dal contrabbassista.
Il sassofonista metteva l'ancia allo strumento e modulava vari arpeggi...
Li salutavo e poi davo qualche dritta a Davide Canton,tecnico del suono.
Nel frattempo giungeva Andrei Levin ,il fotografo del Padova Jazz Club,
un saluto,poi estraeva dall'astuccio la sua macchina fotografica
e cercava idee per scatti originali e artistici.
In cucina Franco preparava in modo impeccabile
salumi ,patatine,verdure ,salsine ...
Verso le 21 e qualcosa entrava con passo energico Amerigo :
"ciao Alberto ,ciao Amerigo" ,qualche occhiata in giro ,due o tre comandi
perentori che non ammettevano replica e
la "ruota " del divertimento iniziava a girare....
Piano piano il pub si animava riempiendosi di gente, per lo più interessata a bersi
una buona birra e a scambiarsi " quattro ciacoe " ;
ma non mancavano gli appassionati di jazz ,che occupavano i tavoli
in fronte al palco e dopo aver ordinato qualche beveraggio
aspettavano con impazienza l'inizio del concerto.
L'atmosfera si riscaldava ed un vocio allegro e spensierato
rimbalzava elastico sulle colorate pareti del pub.
Alle 22 e 30 , perfetto come un generale germanico , ( ah ah ahhhh)
salivo sul palco e presentavo i musicisti.
"Buonasera a tutti ,benvenuti al Padova Jazz Club.
Questa sera abbiamo il piacere di avere con noi ...bla bla bla bla..."
Scendevo dal palco ,
ed iniziava la magia del concerto.
Serate indimenticabili.
Vecchi e nuovi volti ,occhi penetranti e curiosi ,sonore risate ,
tintinnio di bicchieri : un'umanità contagiosa che si spargeva
in quei 120 metri quadrati di felicità.
Vi ho descritto una serata al Cockney London Pub
Alberto Maria Cipolli
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